Il Vangelo di Domenica

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 PASQUA di RISURREZIONE e OTTAVA di PASQUA

1-7 aprile 2018


Fare Pasqua

Bisogna alzarsi presto per fare Pasqua. Prima dell’alba, quando il mondo dorme, salvo quelli che hanno un dolore che non passa, un compito inderogabile, o sono alla ricerca di un Dio per lenire ferite e fatiche, per ritrovare un senso e una meta. Bisogna guardare il cielo verso est, dove lo scuro lascia il posto a un azzurro che si accende e promette un sole che scalderà.

Bisogna mettersi in moto per fare Pasqua. Andarla a cercare la vita, la pace, la bellezza. Bisogna averla pensata persa, per ritrovarla. Sapere che era morta, per gustarla quando si sta riaprendo. Lasciarsi stupire dall’impensabile e dall’inatteso. E riconoscere che era proprio ciò che nel profondo sognavi.

Bisogna avere fede per fare Pasqua. O forse no. Lasciare che accada ciò che accadrà, indipendentemente da ciò che pensi e hai costruito. Lui verrà, perché è il Signore, è la vita. E la vita è molto più grande di quello che ti aspetti, perché va oltre te, che sei nel tempo e nello spazio, una pura convenzione umana.

Fare Pasqua è vedere Chi si è alzato in volo ed è finalmente ciò che può essere, anche quando sembrava abbattuto e distrutto. Fare Pasqua è sapere che tu puoi essere come Lui, se lo seguirai. Fare Pasqua è una necessità, ma anche una certezza.

La Pasqua è già qui, è dentro di te, sicuramente non ti sfuggirà. Perché è Lei che ti vuole da sempre, da sempre ti cerca, per Lei tu sei fatto.


VANGELO VIVO

Mamma di tre figlie, in carriera, dopo una separazione difficile e un grave sbaglio Valeria si ritrova rinchiusa per più di due anni in un penitenziario. Nella solitudine della cella, tra le storie dolorose dei compagni di reclusione e le carezze di familiari, amici, parenti, operatori e volontari, succede qualcosa: come nel ventre materno in uno spazio senza luogo e senza tempo, riflette, legge, scrive ma soprattutto prega e si riavvicina a Dio, che pensava nemico lontano e che invece sente lì con lei e non vede solo perché la sta tenendo in braccio. «Non bisogna mai perdere la speranza di capire che dentro ognuno di noi c’è il seme del bene, c’è sempre stato, avevamo solo smesso di coltivarlo per un attimo. Ma un attimo non è la vita». Valeria rinasce, a 50 anni, torna a credere alla vita (da La Voce e il Tempo, settimanale diocesano torinese).


OGGI E’ PASQUA

Oggi niente mi impedirà di danzare
e la terra tremerà sotto i miei piedi:
io sono l’uomo, la donna della danza!

Oggi niente mi impedirà di suonare
e il mondo intero ascolterà la mia musica.
Oggi niente mi impedirà di cantare
e l’intera umanità rimarrà commossa:
io sono l’uomo, la donna, della gioia di vivere!

Oggi… né fame, né povertà, né malattia,
né siccità, né guerra, né miseria: oggi è Pasqua!

Niente mi impedirà di lodarti, danzarti e cantarti.
Tu sei Risorto e mi salvi, tu sei Risorto e mi fai vivere.
Chi, meglio di me, potrebbe danzare?
Chi, meglio di me, può percuotere il tamburo?

Oggi, Signore, sulle ceneri della mia vita,
sugli scheletri della guerra e della fame,
sull’aridità delle nostre siccità…
io ti canto, danzo per i miei fratelli e sorelle
che hanno perso il canto e la gioia,
che hanno smarrito il sorriso e la danza…
perché tu sei Risorto! Amen.

(preghiera dal Congo)


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